Buenos Aires Confidential
Giorni e notti d'avanguardia nei quartieri calienti.
Anche se non assomiglia né a Roma, né a Milano, qui gli italiani ì sentono a casa, e capita così anche agli spagnoli o ai francesi. Nel panorama di tutto il continente latinoamericano Buenos Aires, non solo architettonicamente, continua a essere una città europea in "esilio". Forse è per questo che l'Argentina è il Paese con li maggior numero di psicanalisti del mondo; tra gli abitanti della "capitale di un impero mai esistito" ancora è forte la nostalgia, l'omogeneizzazione mancata, il sentirsi sempre "in trasferta". L'altra faccia della medaglia è però anche il cosmopolitismo, l'apertura a tutto, l'accoglienza.
Chi arriva riceve un'ospitalità "caliente", per nulla invadente. Ecco i punti caldi. PUERTO MACERO Sull'argine sud del Rio de la Piata, il grande estuario sul quale si affaccia Baires formato dalla confluenza dei fiumi Uruguay e Parane, sì incontra quello che fu una parte del porto della città d'altra è Puerto Nuevo o Huergo, più a nord e ancora in funzione). Costruito alla fine del XIX secolo e abbandonato nel XX, come porto non ebbe mai molta fortuna. Oggi invece è il quartiere più giovane e ricco di Buenos Aires: il miglior esempio delle trasformazioni dell'ultimo decennio, con forti investimenti stranieri e opulenti affari immobiliari, Docks, ponti girevoli, antiche gru in acciaio scandiscono una passeggiata tra i migliori ristoranti nazionali e intemazionali (c'è anche la Bice!). Una trama gastronomica ospitate da edifici portuali fine '800 in mattoni rossi, ristrutturati omogeneamente, affacciati su vìe pedonali dai nomi di donna. Siamo infatti nel Battio de las Mujeres (quartiere delle donne), altro nome di Puerto Madera e non poteva che chiamarsi Ponte "de la Mujer" il più aweniristìco tra i 4 ponti che congiungono i docks. Alle spalle di quelli che un tempo erano i granai per il carico dei bastimenti, oggi si stagliano i grattacieli in vetro e acciaio che ospitano il distretto finanziario della capitale. A firmare questo rinnovamento sono accorsi designer e architetti come Poster, Starck e Calatrava. Centro della nìght lìfe e ottimo percorso da joggìng o bicicletta per le sue vie pedonali e ben ventilate.
Proseguendo si incontra la Fregata ARA Sarmiento, nave scuola storica dell'Armada Argentina, che dopo un milione di miglia nautiche compiute tra il 1897 e il 1961 si è trasformata in nave museo ed espone foto, oggetti, armi e uniformi dei suoi equipaggi. Di fronte, Raul Castel, leader piquetero, ha appena inaugurato la sua mensa sociale, molto distinta, tra i locali "in" che la circondano. Potrebbe risultare anche più alla moda. Hotel, yacht club, musei e monumenti, avanti fino alla Darsena nord, da dove si può prendere un catamarano o un ferryboat per arrivare a Montevideo. Autentica carne alla griglia da Siga la Vaca (Av. Alicia Moreau de Justo 1714). PALERMO VIEJO
Ribattezzato Palermo Soho perché è qui che sì radunano i negozi più chic e all'avanguardia di Buenos Aires: antichi spazi ristrutturati mantenendo le facciate originali e trasformati in boutique d'alta moda, gallerie d'arte, studi televisivi, case di produzione cinematografìche e abitazioni per giovani professionisti. Numerose le iniziative intraprese dai nuovi artisti della città: dai piccoli mercatini, che hanno luogo nelle piazze durante il week end, alle proposte dì moda e design nei variegati atelier che aprono le loro porte per invitarvi a conoscere la nuova moda argentina. Un posto da visitare di giorno e dove divertirsi la sera. ù
La notte inizia tardi e finisce all'alba-, ambìentazionì moderne o d'epoca fanno di ogni locale un posto unico, le cui note spaziano dai tango alla musica ambient. Gran quantità dì ristoranti, pubs e bar dove trascorrere la "movida portena". Fermento, grande attività culturale e dinamismo. Tutto quello che è in voga passa da Palermo. Le vìe più interessanti del circuito sono Honduras, El Salvador, Armenia, Malabia e Gurruchaga. Tra i migliori negozi: Spoo (Honduras 4876), Rapsodia (El Salvador 4757), Fellx (Gurruchaga 1670), La Merceri (Armenia 1609), Hermanos Estebecorena (El Salvador 4817), Jazmin Chebar (El Salvador 4702) e Urna (Honduras 5225).
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