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Visualizzazione dei post da gennaio, 2008

W San Fermin, la tradizionale folle corsa dei tori di Pamplona

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“W San Fermìn!”. Inizia sempre così la tradizionale folle corsa dei tori di Pamplona. E puntuali arrivano i feriti fra gli umani (ed è pletorico dire che se la sono cercata) mentre i tori sembrano sempre dire: “noi ne faremmo pure a meno di questa cosa che diverte solo voi!”. Abiti bianchi a perdita d’occhio. Idea di purezza. Che il sei luglio di ogni anno, a mezzogiorno in punto, viene violata. E attorno al bianco cola il rosso. Il colore del sangue. Il colore della muleta con la quale el matador incanta il toro. Il colore del vino. biti bianchi a perdita d’occhio. Idea di purezza. Che il sei luglio di ogni anno, a mezzogiorno in punto, viene violata. E attorno al bianco cola il rosso. Il colore del sangue. Il colore della muleta con la quale el matador incanta il toro. Il colore del vino. Se non hai mai letto “Fiesta” di Hemingway, la sagra di San Firmino non ti dirà nulla. Se, oltre a non aver letto “Fiesta”, ti sei perso i tiggì che a metà luglio di ogni anno documentano una fors

Granada: l'Alhambra, città palazzo dei Sultani spagnoli

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Entrare nell’Alhambra - la città-palazzo posta sulla rossa collina della Sabina, a Granada - significa immergersi nel sogno arabo del medioevo spagnolo. Il sogno di Yusuf I e Muhammad V, principali artefici del monumento, che si interseca, nella tipica commistione di stili che caratterizza tante città dell' Andalusia , con i tanti interventi cristiani che, fortunatamente, non hanno compromesso la grandiosità dell’opera dei Sultani spagnoli. L’Alhambra non è però un singolo monumento, ma un complesso esteso, per la cui visita occorre predisporre un’intera giornata, che si può dividere in tre aree principali: l’Alcazaba, i Palazzi Nasridi e il Generalife. L’Alcazaba La Puerta de la Justicia costituisce il maestoso ingresso all’Alhambra e immediatamente lascia presagire la meraviglia custodita da questo patrimonio dell’umanità, visitato annualmente da oltre due milioni di turisti. Una seconda porta, quella del Vin

Grotte di Altamira, caverne spagnole famose per le pitture rupestri del Paleolitico superiore raffiguranti mammiferi selvatici e mani umane.

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Le Grotte di Altamira sono delle caverne spagnole famose per le pitture rupestri del Paleolitico superiore raffiguranti mammiferi selvatici e mani umane. Si trova nei pressi di Santillana del Mar in Cantabria, 30 chilometri ad ovest di Santander. Queste grotte sono state incluse tra i patrimoni dell'umanitàUNESCO nel 1985. Descrizione. La grotta è lunga 270 metri, e consiste di una serie di passaggi intrecciati e di camere. Il cunicolo principale ha un'altezza variabile dai due ai sei metri. La caverna si è formata grazie al crollo di precedenti fenomeni carsici nella roccia calcarea dei monti Vispieres. Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 ed i 14.000 anni fa).  La grotta è stata usata solo da animali selvatici nel lungo periodo tra le due occupazioni. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la ricca f