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Visualizzazione dei post da 2020

Riserva Naturale Integrale "Grotta di Santa Ninfa" di elevato interesse speleologico, geomorfologico e naturalistico.

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Alte e bianche rocce segnate da scanalature perpendicolari emergono tra il verde della valle adornata con le consuete culture di questo angolo di Sicilia : sono i karren, solchi modellati dalla lenta azione della pioggia. E poi ancora un paesaggio carsico e gessoso, irregolare e scolpito dal tempo, fatto di doline e valli cieche: è la zona di preriserva, estesa per circa 150 ettari, che si diffonde intorno al torrente Biviere, quel piccolo corso d’acqua che parte dalla cima dell’altopiano, a 663 metri sopra il livello del mare, e che scende a valle per scomparire poi all’improvviso nel nulla, lasciando a noi solo la possibilità di seguirlo, se vogliamo, dove non arriva più il sole, nei meandri di incavi e gallerie della grotta di Santa Ninfa .

Sosta a Mathura una delle sette città sacre degli hindu.

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Leggo che Mathura, Uttar Pradesh , sembra un grosso e sciatto villaggio – come sembra? – ma in realtà è una delle sette città sacre degli hindu. Ci sono Varanasi e Hardwar sulla grande madre Gange, poi Ayodhya il luogo di nascita di Rama , Kanchipuram la grande città tempio scivaita nel Tamil Nadu , poi Ujgiain – non ho mica tanto capito perché -, poi Dwarka dove Krishna regnò da adulto, e infine lei, Mathura , la culla di Krishna. Qui, cioè, è nato Krishna, l’Essere Supremo, venuto al mondo in una prigione sotterranea, perché l’odioso Kansa, lo voleva uccidere appena nato, come tutti gli altri fratelli, suoi meno fortunati predecessori figli di Devki, la sorella di Kansa, e di Vasudev, il prediletto del re Ugrasen, padre di Kansa e di Devki. Chiaro no? Una storia di successione al trono e di profezia maligne, un intreccio quasi bollywoodiano per cui Kansa, il cattivo, doveva uccidere i figli della sorella, altrimenti l’ottavo avrebbe ucciso lui. Se ho capito bene, l’ottavo f

Erice, la città di Venere conserva quasi intatto il suo impianto urbanistico medievale.

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Erice ha il fascino contrastante di un borgo montano laddove tutto intorno è costa frastagliata e mare, che in una giornata assolata e priva di vento, appare come una superficie levigata che non smetteresti più di guardare. E’ incredibile come basti percorrere pochi chilometri per cambiare improvvisamente punto di vista ampliando così il proprio orizzonte. Ecco che dai suoi quasi 800 metri di altitudine, con un po’ di fortuna, potrai vedere le Egadi che sembrano proprio lì, dietro al porto di Trapani. Oppure, compiendo una rotazione di quasi 180° verso nord-est, potrai scorgere il Monte Cofano e, poco dopo, San Vito Lo Capo. Difficile non emozionarsi di fronte ad un simile panorama. Erice è pietra grigia chiara, che con la luce quasi perpendicolare di questa latitudine, può diventare abbacinante. Erice è composta da numerosi vicoli che non sono solo animati da negozi di souvenir per i turisti, ma è fatta di cancelli arzigogolati che celano angoli segreti,  è mistero e scorci n

Aree protette ugandesi: il Parco Nazionale Rwenzori Mountains è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’umanità.

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Il parco ha un’estensione di 998 Km quadrati. La sua massima altitudine arriva ai 5.109 metri di Punta Margherita. Presenta ambientazioni delle alte montagne africane, dalle foreste montane, a quelle di bamboo, quindi di eriche arboree fino alle zone sopra i 3500 metri con la tipica vegetazione afro-alpina con lobelie giganti e seneci. Il parco è stato dichiarato dall’Unesco sito del Patrimonio Mondiale dell’umanità e, nonostante abbia ambienti simili al Monte Kenia ed al Kilimanjiaro, ha per noi italiani, sicuramente un fascino particolare essendo stato scalato la prima volta proprio da un esploratore ed alpinista italiano. All’interno del parco si trovano specie animali quali il leopardo, iraci degli alberi, elefanti di foresta, colobo dell’Angola, blue monkeys, gatto selvatico e scimpanzé. Tra gli uccelli il turaco del Rwenzori, l’avvoltoio degli agnelli e l’aquila nera. Sono consigliate visite trekking e scalate alle vette solo a trekkers esperti, ben allenate ed equipaggiati.

Aree protette ugandesi: il Kibale National Park è stata dichiarato riserva forestale nel 1932.

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Il Parco Nazionale di Kibale (Kibale National Park) copre un’area di oltre 700 km² ad un’altezza tra i 1˙100 ed i 1˙600 metri a sud-ovest dell’Uganda. Si ricongiunge direttamente al cuore del Parco Nazionale Regina Elisabetta (Queen Elizabeth National Park), insieme al quale crea un corridoio naturale incontaminato lungo 180 km e con il quale rappresenta una delle principali mete turistiche del Paese. Al suo interno sono presenti la foresta pluviale sempreverde (nella parte più a nord, che è anche la più piovosa, con 1˙700 mm di precipitazioni all’anno) ed alcuni tratti di prateria e palude. La sua importanza come riserva naturale ha fatto sì che il Parco fosse dichiarato riserva forestale già nel 1932, anche se è stato formalmente istituito solo nel 1993. Il Parco custodisce la più alta varietà e concentrazione di primati di tutta l’Africa orientale (ben 13 le specie rappresentate), insieme ad una ricca avifauna ed a numerosissime specie di farfalle. Sempre a questo parco appartengono

Aree protette ugandesi: la Foresta di Budongo è rinomata per l’elevato numero di alberi di mogano.

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Situata a nordovest della capitale Kampala, la foresta di Budongo sorge nelle vicinanze del Lago Alberto e si trova direttamente sulla via del Parco Nazionale delle cascate Murchison. È conosciuta e rinomata soprattutto per l’elevato numero di alberi di mogano che un tempo la caratterizzava e per la popolazione di scimpanzé che vive sulla sua superficie. Dei mogani africani (nome scientifico Khaya anthotheca), alberi ad alto fusto che possono crescere ad altezze tra 30 e 60 metri, se ne può ancor oggi ammirare un esemplare straordinario alto più di 80 metri. L’area di questa foresta si estende per poco più di 430 km² ed è composta per la maggior parte da una distesa di foresta umida con alberi medio alti a foglie semicaduche, intervallata per brevi tratti da savana. Buona parte della foresta viene tuttavia continuamente minacciata dalle colture e dalle abitazioni che prendono piede a partire dal centro urbano più vicino, Masindi, la città a capo dell’omonimo distretto. All’interno dell

Comportamento Della Fauna Selvatica Del Bostwana.

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Scopri il comportamento degli animali e perché gli animali fanno ciò che fanno in natura - e quali segnali fare attenzione mentre sei in safari in Botswana. Il Botswana è considerato uno dei principali paesi africani della fauna selvatica ed è la prima scelta per molti intenditori di safari della fauna selvatica africana. Con una vasta gamma di habitat, il Botswana offre varie esperienze di safari. I serpenti sono una parte enorme della psiche dell'umanità, colpendo la paura irrazionale nelle menti della maggior parte delle persone. Crescere in una fattoria dove i serpenti facevano parte della vita quotidiana, con Puffadders, Cobra e Boomslang che condividevano il giardino, e talvolta anche la casa, mi ha lasciato un interesse per loro che rasenta il fascino. Il fascino, tuttavia, non si estende alla loro gestione. Nel corso della storia dell'evoluzione gli animali sono stati influenzati da fattori ambientali, con alcune specie che si stanno estinguendo e altre che si adattano

Aree protette africane: il Parco Nazionale Lake Mburo racchiude grandi tesori e magiche atmosfere.

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Il parco ha un’estensione di 260 chilometri quadrati con un’altitudine tra i 1200 e i 1828 metri sul livello del mare. Il parco non è così famoso come quelli dell’ovest e quelli dove si possono incontrare i gorilla ed è anche uno fra i meno estesi dell’Uganda, ma racchiude in un piccolo angolo del Distretto di Ankole, grandi tesori e magiche atmosfere. Il parco ha un livello di precipitazioni annue non molto elevato per gli standard ugandesi; ciò nonostante oltre il 20% della sua superficie è occupato da zone umide e acque dolci. Il lago che dà il nome al parco è infatti soltanto uno dei cinque specchi d’acqua che si trovano entro i suoi confini e fa parte di un sistema complesso di laghi e zone paludose interconnesse ed alimentate dal fiume Rwinzi. Il resto del territorio del parco è occupato da savana alberata dove diverse specie di acacia si trovano insieme e da zone ad alte erbe. Purtroppo gli ecosistemi del parco hanno subito il pesante impatto provocato dai pastori Bahima che fa

Aree protette africane: il parco Bwindi Impenetrable Forest è una preziosa riserva naturale.

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Situato nella punta sud-ovest del territorio ugandese, accanto alla linea di confine con la Repubblica Democratica del Congo, il Parco Nazionale Impenetrabile di Bwindi (Bwindi Impenetrable Forest National Park) è una preziosa riserva naturale la cui prima istituzione risale al 1932, quando due porzioni della foresta di Bwindi furono dichiarate riserve naturali della Corona Britannica: la Kayonza Crown Forest Reserve (a nord) e la Kasatora Crown Forest Reserve (a sud). Negli anni successivi le due riserve vennero accorpate ed allargate con altri territori circostanti a più riprese, fino a che nel 1991 il territorio venne designato Parco Nazionale con il nome attuale, insieme alla Riserva dei Gorilla di Mgahinga e alla Riserva dei Monti Rwenzori. Nel 1994 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO ed oggi rappresenta uno degli ecosistemi più ricchi e preziosi di tutta l’Africa. Il Parco si estende su una superficie di oltre 330 km², coperta da foresta tropicale (o g

Aree protette ugandesi: Parco Nazionale Kidepo Valley di grande fascino per la sua remota posizione.

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Il parco ha un’estensione di 1442 chilometri quadrati. Con un’altitudine compresa tra i 900 ed i 2750 metri, il parco è attraversato da due vallate principali: Kidepo e Narus Valley e presenta ambienti di savana alberata, foresta montana e a galleria, astensioni a palme e alture rocciose. Di grande fascino per la scarsità di visitatori e per la sua remota posizione, con vaste aree selvagge e contingenti animali in continua crescita dopo le stragi del periodo della guerra civile. All’interno del parco si possono trovare oltre un’ottantina di mammiferi (con una ventina di predatori e cinque primati) e oltre 460 specie di uccelli, con grandi mandrie di elefanti e di bufali, molti leoni, antilopi, zebre, struzzi. E’ inoltre l’unico parco ugandese dove vive il ghepardo, lo sciacallo, l’orice di besia, il kudu maggiore, la gazzella di Grant, il protele ed il caracal. Recenti sono le reintroduzioni di giraffe ed eland (antilope). Kidepo è sicuramente uno dei parchi ugandesi meno visitati,

Aree protette africane: nel Parco Nazionale Queen Elizabeth National Park vengono tutelate 95 specie di mammiferi.

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Il Parco Nazionale Regina Elisabetta ( Queen Elizabeth National Park ) è situato nel sud-ovest dell’Uganda e sorge a diretto contatto con altre importanti riserve faunistiche ed ambientali: il Parco Nazionale di Kibale (all’interno dei confini Ugandesi) ed il Parco Nazionale dei Monti Virunga (nella Repubblica Democratica del Congo). Sono compresi inoltre al suo interno la foresta di Maramagambo e parte del Lago Edward (di cui la porzione restante rientra nei confini del Congo) e raggiunge nel lato orientale le sponde del Lago George. Fondato nel 1954, il Parco prende nome dalla Regina Elisabetta II di Inghilterra e con la sua estensione di quasi 2˙000 km² copre tre distretti ugandesi. Il 50% della sua superficie appartiene infatti al Distretto di Bushenyi, al Distretto Rukungiri ne fa capo circa un 33%, mentre il restante 17% appartiene al Distretto di Kasese. Nonostante molti animali siano stati minacciati e decimati nella guerra tra Uganda e Tanzania alla fine degli anni Settanta, s

Aree protette africane: Il Murchinson Falls National Park è il parco nazionale più vasto dell’Uganda.

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Il Parco Nazionale delle Cascate Murchison ( Murchison Falls National Park ) è situato a nord-ovest dell’Uganda, nei pressi del Lago Alberto (di cui comprende un tratto di costa orientale) e del Nilo Vittoria. Quest’ultimo lo attraversa per tutta la sua lunghezza da est ad ovest (per circa 115 km), dando origine alle cascate Murchison da cui il Parco prende il nome. Assieme alle riserve naturali adiacenti, il Bugungu Wildlife Refuge ed il Karuma Wildlife Refuge , costituisce l’insieme di aree protette noto come Murchison Falls Conservation Area (area che ha complessivamente un’estensione di oltre 5˙000 km²). Il parco deve il suo nome ad un esploratore europeo, Samuel Beker: giunto alle cascate nel 1863, egli decise di battezzarle in onore del geologo Roderick Murchison, l’allora presidente della Royal Geographical Society. Dichiarato Parco Nazionale nel 1952, con i suoi 3.480 km² di superficie è il parco nazionale più vasto dell’Uganda ed ospita diversi habitat equatoriali e tropical