Lo Spitzberg, gigantesche lingue di ghiaccio si stendono fino al mare

spitzberg1 spitzberg_mappa2 Lo Spitzberg, è la principale terra dell'Arcipelago norvegese delle Svalbard; « scuola del­la geologia artica » comporta tutti i misteri geologici, dal Cambriano al ter­ziario.

Dall'Inlandsìs centrale, gigantesche lingue di ghiaccio si stendono fino al mare, dove la fronte del ghiacciaio si infrange con un rumore di tuono. Nel 1897, lo svedese Andree tentò per la prima volta l'esplorazione dell'Artide per via aerea. Si avventurò in pallone fino a 82° e 56' di latitu­dine nord, ma, in mancanza di un equipaggiamento sufficiente, vi morì di freddo.

Il nome di Andrée-land dato alla regione che aveva esplorato, ono­ra la memoria di questo pioniere.

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La Spitzberg è la più grande isola dell'arcipelago dello Svalbard nell'oceano Artico. Ha una superficie di 37 673 km² e delle dimensioni di 280 km di lunghezza per 40 e 225 km di larghezza. Questo nome fu storicamente dato a tutto l'arcipelago ed è ancora tutt'oggi utilizzato.

Lo Spitzberg (e tutto l'arcipelago dello Svalbard) dipende dalla Norvegia. Tuttavia, l'arcipelago è retto da un trattato siglato nel 1920 da 30 paesi che concedono alcuni diritti d'accesso ad altri paesi. Miniere di carbone sfruttate da interessi russi, sono una conseguenza di questo trattato.

La prima città dello Spitzberg è Longyearbeen, 1500 abitanti, la seconda è Nyalesund 150 abitanti, il villaggio più a nord del mondo. La maggior parte del territorio è una riserva naturale. Le parti che non sono ricoperte da ghiaccio sono tundra.

Il giorno permanente comincia verso la fine di giugno per finire a fine agosto. Durante questo periodo, la temperatura è varia tra i -5 e 0 °C. Tuttavia, durante le tempeste polari o quando il sole si nasconde qualche ora dietro un picco o una nuvola, la temperatura può rapidamente scendere tra i -10 °C e perfino a -15 °C (in questi casi estremi solo in fondo ai ghiacciai, dove il vento si inabissa e si raffredda). In autunno e fino all'inizio della primavera, la temperatura è molto più bassa, tra i -10 °C e -35 °C. La spedizione si è svolta ad una media di -20 C°, oscillante tra i -15 °C a Longyearbeen il 7 aprile, fino a -25 °C tutte le sere dell'ultima settimana (bel tempo). Picco massimo di -1 °C il 13 aprile durante una tempesta e picco minimo di -32,3 °C il 17 aprile.

Vero e proprio reame dei ghiacci, lo Spitzbergen è la più grande isola delle Svalbard. Quest’arcipelago è il territorio più vicino al Polo Nord e di conseguenza, non stupitevi per la mancanza di vegetazione. In questa parte del globo “ altamente polare”, due terzi della regione sono costantemente ricoperti dal ghiacci.

Culminando a circa 2000 metri d’altezza, lo Spitzbergen è immerso nella notte durante 2 mesi e mezzo consecutivi. L’arcipelago, rimasto deserto a lungo, è oggi abitato da due gruppi di popolazioni: Barentsburg, dove vive un’importante comunità russa, e Longyearbyen, il centro amministrativo della regione.

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Le Svalbard sono ricche di storie e di leggende polari. Numerose vestigia culturali si mantengono tra cui la caccia alla balena, istituita nel XVII secolo. Si trovano nella regione numerose sepolture di cacciatori.

La bellezza dello Spitzbergen è soprattutto la sua sorprendente natura assai fragile.

L’arcipelago comprende 3 parchi nazionali, 3 riserve naturali, 15 riserve ornitologiche e 3 zone botaniche. Pur essendo ricoperte per due terzi dai ghiacciai durante la maggior parte dell’anno, le Svalbard possiedono una fauna particolarmente feconda. Si possono osservare 170 specie d’uccelli migratori. Una trentina tra loro soggiorna nella zona, durante i tre mesi estivi. Potrete anche osservare animali artici, come per esempio l’orso bianco, la renna, la foca, la volpe bianca oppure il tricheco. Nello Spitzbergen ci sono circa 2500 orsi bianchi che vivono sulla banchisa e cacciano la foca.


Incontrerete sicuramente numerosi mammiferi marini tra cui la balena. La balena della Groenlandia è visibile dalle coste dello Spitzbergen, nonostante la rarefazione. Si possono vedere altri cetacei come per esempio branchi di beluga e narvali che passano lungo le coste. Si vedono anche alcune balenottere che si avvicinano alle coste, per cercare cibo nei fiordi. Nell'arcipelago norvegese gli effetti del cambiamento climatico sono particolarmente visibili: il ghiaccio della banchisa è meno spesso e l'inverno decisamente più mite.

A Svalbard il cambiamento climatico è un tema particolarmente sentito. È difatti a queste latitudini, a poca distanza dalla calotta polare, che i presunti effetti del riscaldamento globale sono i più visibili.

A Svalbard, nel 2006 si è inoltre registrato il rialzo della temperatura dell'aria più importante del globo (+5 gradi).

Sull'arcipelago di Svalbard, che occupa una superficie pari ad una volta e mezza la Svizzera (62'000 km2), vivono 2'500 persone residenti per lo più a Longyearbyen, sull'isola di Spitzberg.

Le Svalbard servivano inizialmente da base internazionale per la caccia alle balene (17. e 18. secolo); in seguito sono diventate il punto di partenza delle esplorazioni artiche.

L'attività economica principale è l'estrazione di carbone, assieme alla pesca, alla caccia e al turismo. Sul posto sono anche presenti ricercatori di varie nazionalità, tra cui molti norvegesi, russi e polacchi, come pure tedeschi, francesi, italiani e statunitensi.

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