Le migliori foto di National Geographic Society, Giugno 2010.
La National Geographic Society (NGS), la cui sede si trova a Washington, D.C. negli Stati Uniti, è una delle più grandi istituzioni scientifiche ed educative senza profitto.
I suoi interessi comprendono svariate discipline come la geografia, l'archeologia e le scienze naturali, ma anche la cura per la conservazione dell'ambiente e dei patrimoni storici, ed infine lo studio della cultura del mondo e della sua storia.
Lo storico obiettivo che la National Geographic Society si è da sempre prefissato è di "incrementare e diffondere la conoscenza geografica e allo stesso tempo di promuovere la protezione della cultura dell'umanità, della storia e delle risorse naturali" - "to increase and diffuse geographic knowledge while promoting the conservation of the world's cultural, historical, and natural resources".
Il suo stesso presidente e direttore generale - CEO (chief executive officer) - dal marzo 1998, John M. Fahey, Jr., afferma che lo scopo della NGS è quello di portare le persone a prendersi cura del proprio pianeta. La società è gestita da ventitré membri del consiglio degli amministratori fiduciari costituito da un gruppo di esimi educatori, uomini d'affari, importanti funzionari governativi, e conservazionisti. L'organizzazione sponsorizza e promuove l'esplorazione e la ricerca scientifica. La società pubblica inoltre una rivista, chiamata National Geographic Magazine e altre riviste, libri, pubblicazioni scolastiche, mappe, filmati e inserti web in numerose lingue e paesi di tutto il mondo. La NGS ha un fondamento educativo attraverso il quale dona concessioni alle organizzazioni a fine didattico con lo scopo di valorizzare l'educazione geografica.
Lo stesso Comitato per la Riscerca e l'Esplorazione ha offerto concessioni per la ricerca scientifica, e recentemente le ha conferito la sua nove millesima donazione; le varie proprietà comprendono una fascia di 360 milioni di persone al mese in tutto il mondo. Infatti, il National Geographic mantiene un museo aperto per il pubblico nella stessa città di Washington, D.C., ed ha aiutato la sponsorizzazione di importanti esposizioni itineranti come la "King Tut", mostra che ha esposto meravigliosi reperti povenienti dalla tomba del giovane faraone dell'Antico Egitto, che coinvolse numerose città americane, concludendosi con l'esposizione al Franklin Institute a Philadelphia. La mostra "King Tut" è attualmente presente a Londra. La National Geographic Society ha inoltre contribuito alla mostra dei "Tesori culturali dell'Afghanistan", che fu inaugurata nel maggio 2008 alla National Gallery of Art a Washindton D.C.. L'esposizione si sposterà nei seguenti diciotto mesi all'"Houston Museum of Fine Arts", all'"Asian Art Museum" a San Francisco, ed infine al "Metropolitan Museum" a New York City.
Mongolian Man
Mambukal Mudpack Festival
I suoi interessi comprendono svariate discipline come la geografia, l'archeologia e le scienze naturali, ma anche la cura per la conservazione dell'ambiente e dei patrimoni storici, ed infine lo studio della cultura del mondo e della sua storia.
Lo storico obiettivo che la National Geographic Society si è da sempre prefissato è di "incrementare e diffondere la conoscenza geografica e allo stesso tempo di promuovere la protezione della cultura dell'umanità, della storia e delle risorse naturali" - "to increase and diffuse geographic knowledge while promoting the conservation of the world's cultural, historical, and natural resources".
Il suo stesso presidente e direttore generale - CEO (chief executive officer) - dal marzo 1998, John M. Fahey, Jr., afferma che lo scopo della NGS è quello di portare le persone a prendersi cura del proprio pianeta. La società è gestita da ventitré membri del consiglio degli amministratori fiduciari costituito da un gruppo di esimi educatori, uomini d'affari, importanti funzionari governativi, e conservazionisti. L'organizzazione sponsorizza e promuove l'esplorazione e la ricerca scientifica. La società pubblica inoltre una rivista, chiamata National Geographic Magazine e altre riviste, libri, pubblicazioni scolastiche, mappe, filmati e inserti web in numerose lingue e paesi di tutto il mondo. La NGS ha un fondamento educativo attraverso il quale dona concessioni alle organizzazioni a fine didattico con lo scopo di valorizzare l'educazione geografica.
Lo stesso Comitato per la Riscerca e l'Esplorazione ha offerto concessioni per la ricerca scientifica, e recentemente le ha conferito la sua nove millesima donazione; le varie proprietà comprendono una fascia di 360 milioni di persone al mese in tutto il mondo. Infatti, il National Geographic mantiene un museo aperto per il pubblico nella stessa città di Washington, D.C., ed ha aiutato la sponsorizzazione di importanti esposizioni itineranti come la "King Tut", mostra che ha esposto meravigliosi reperti povenienti dalla tomba del giovane faraone dell'Antico Egitto, che coinvolse numerose città americane, concludendosi con l'esposizione al Franklin Institute a Philadelphia. La mostra "King Tut" è attualmente presente a Londra. La National Geographic Society ha inoltre contribuito alla mostra dei "Tesori culturali dell'Afghanistan", che fu inaugurata nel maggio 2008 alla National Gallery of Art a Washindton D.C.. L'esposizione si sposterà nei seguenti diciotto mesi all'"Houston Museum of Fine Arts", all'"Asian Art Museum" a San Francisco, ed infine al "Metropolitan Museum" a New York City.
Cliffs of Moher, Ireland
Photograph by Jim Richardson, National Geographic
Photograph by Jim Richardson, National Geographic
Green Sea Turtle, Hawaii
Photograph by Lorenzo Menendez, My Shot
Baobab Trees, Tanzania
Photograph by Tom Schwabel, My Shot
Mongolian Man
Photograph by Charles Meacham, My Shot
Terraced Rice Field, China
Photograph by Thierry Bornier, My Shot
Scottish Sheep
Photograph by Marc Lanciaux, My Shot
Boatman, Philippines
Photograph by Gerardo Sabado, My Shot
Potato Field, India
Photograph by Johnny Haglund, My Shot
Mambukal Mudpack Festival
Photograph by Alfonso Lizares, My Shot
Noodles, Thailand
Photograph by Dean McCartney, My Shot
fonti: National Geographic Photography & Wikipedia
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