Una vista di Madrid dalla cupola della Cattedrale dell'Almudena

Maggio 2024 · 3 minuti di lettura · Madrid

Un buon modo di godersi una città cosmopolita, aperta e conservatrice nelle sue tradizioni millenarie, come senza dubbio Madrid, è contemplarla anche dalla più autentica delle sue alture monumentali e, per farlo, niente di meglio che lasciarsi trasportare dal fascino di vederla dalla prospettiva dei quattro punti cardinali offerti dalla magnifica cupola di uno dei suoi monumenti più emblematici: la Cattedrale dell'Almudena.

Forse, visitandolo, il romantico curioso non troverà traccia di quel Quasimodo immortalato dalla penna succinta di Victor Hugo ed eternamente associato a quell'altra metaforica stella virginale che è la cattedrale di Notre Dame di Parigi ed è anzi possibile che anche il suo lato animista resti deluso per non essersi imbattuto nello spettacolo sconvolgente di quei sinistri gargoyle che, fin dai tempi di Re Salomone, sono posti a guardia dei grandi edifici sacri.

Ma avrete, in mancanza di ciò, la presenza carismatica di un Apostolato, anch'esso immortalato nell'eterna fragilità dei marmi più delicati, i quali, recando i loro simboli corrispondenti, vi mostreranno, dall'incommensurabile eternità delle loro pupille immuni al tempo, la visione di questa nobile città, che, senza dimenticare il suo passato, non ha mai rifiutato di continuare a crescere e di guardare con ottimismo al futuro.

In modo che, da queste considerevoli altezze, possiate farvi un'idea approssimativa di quella Madrid insolita, tradizionale e tradizionalista che, adattandosi alle circostanze del momento, è riuscita a trasformarsi anche nella Madrid delle opportunità: quella stessa Madrid che, pur conservando i suoi negozi tradizionali, ha saputo anche convivere con quegli altri che, provenienti da ogni angolo del mondo, offrono una curiosa prospettiva di esotismo e multiculturalità.

Tutto ciò, tuttavia, protetto dalla sublime visione di un'architettura vasta e si potrebbe persino dire insolita, che, alla maniera di quella Troia scoperta da Schliemann, conserva, in condizioni migliori o peggiori, fasi di quegli strati storici, segnati dalla straordinaria monumentalità di alcune architetture, la cui antichità e i cui stili le rendono guide artistiche insostituibili di diverse epoche.

Tant'è che, tra le innumerevoli cupole che caratterizzano il barocco dei tempi di Quevedo e Cervantes, l'occhio attento del visitatore potrà scoprire l'incredibile presenza della torre romanica di San Pietro il Vecchio; le cupole rinascimentali di San Francesco il Grande o della Collegiata di Sant'Isidoro, allineate, come una stella immaginaria, con la più florida architettura modernista e anche futurista, che delimita il centro di Madrid, con i palazzi della Gran Vía e i grandi punti di riferimento che ne segnano le espansioni, segnati dal Pirulí de O'Donnel, le grandi torri della Castellana o quel non meno curioso Faro di Moncloa, a forma di disco volante, che si erge a pochi metri da Moncloa e dalla Puerta del Ferro.

Naturalmente, senza dimenticare quell'antica strada per Segovia, segnata dalla riva del Manzanarre e dal suo lungomare ristrutturato, oltre ad avere un'opportunità unica di contemplare, più nei dettagli, una delle opere spettacolari di Sabatini, come il Palazzo Reale, pieno, bisogna dirlo, di una scultoreità sconcertante, se non insolita, al limite, in molti casi, di un esoterismo poco o per niente conosciuto.

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