Parco Nazionale di Waza, una bella riserva naturale poco frequentata nell'estremo nord del Camerun.
Il Parco Nazionale Waza, nell'estremo nord del Camerun (praticamente nella sottile striscia di terra posta tra la Nigeria e il Ciad), fu creato nel 1934 come riserva di caccia. Si estende su di una superficie di 1.700 km quadrati (170.000 ettari) e dal 1968 è diventato Parco Nazionale.
Dal 1979 il Parco è divenuto una Riserva della Biosfera. Il Parco è gestito direttamente dallo Stato, attraverso un servizio facente capo al Ministero dell'Ambiente e della Conservazione della Natura del Camerun. Con un altitudine media di 300 metri, il Parco si pone in una zona di confine tra il Sahel e la savana, divenendo un habibat di grande valore per la biodiversità.
Nel Parco vivono ancora leoni - sebbene la popolazione stia diminuendo in modo drammatico anche a causa del commercio illegale delle pelli (le ultime stime parlano di una ventina di esemplari) ed elefanti. Naturalmente è possibile vedere altri mammiferi (antilopi e giraffe in particolare) e un numero vicino alle 400 specie di uccelli. Il Parco è aperto dal 15 novembre al 15 giugno, all'interno non vi sono strutture (se non alcuni piccoli villaggi) ed è possibile alloggiare nei dintorni.
Un tempo il parco era un ottimo esempio di buona gestione, che prevedeva anche un buon coinvolgimento delle popolazioni locali. Per dare il metro della situazione all'inizio degli anni '80 vi lavoravano 25 guardia-parchi, che nel 2005 erano diventati 7. Recentemente - grazie alla cooperazione della sezione olandese dell'IUCN - l'Organizzazione Mondiale che si occupa della conservazione della natura - la situazione sembra in netto miglioramento.
Inoltre il Parco - le cui acque fanno parte del grande bacino del Ciad - ha risentito negativamente della costruzione della Diga Maga, che ha ridotto notevolmente l'apporto idrico, generando una lenta distruzione delle piante acquatiche e di conseguenza la diminuzione degli animali, in particolare delle antilopi. Recentemente, nel 2002, è stato varato un progetto di reinondazione del bacino idrico presente nel parco al fine di ripristinare quanto più possibile l'habitat naturale. E' chiaro che tutta l'area risente dalla grave "patologia" derivante dell'inesorabile prosciugamento del Lago Ciad.
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Dal 1979 il Parco è divenuto una Riserva della Biosfera. Il Parco è gestito direttamente dallo Stato, attraverso un servizio facente capo al Ministero dell'Ambiente e della Conservazione della Natura del Camerun. Con un altitudine media di 300 metri, il Parco si pone in una zona di confine tra il Sahel e la savana, divenendo un habibat di grande valore per la biodiversità.
Nel Parco vivono ancora leoni - sebbene la popolazione stia diminuendo in modo drammatico anche a causa del commercio illegale delle pelli (le ultime stime parlano di una ventina di esemplari) ed elefanti. Naturalmente è possibile vedere altri mammiferi (antilopi e giraffe in particolare) e un numero vicino alle 400 specie di uccelli. Il Parco è aperto dal 15 novembre al 15 giugno, all'interno non vi sono strutture (se non alcuni piccoli villaggi) ed è possibile alloggiare nei dintorni.
Un tempo il parco era un ottimo esempio di buona gestione, che prevedeva anche un buon coinvolgimento delle popolazioni locali. Per dare il metro della situazione all'inizio degli anni '80 vi lavoravano 25 guardia-parchi, che nel 2005 erano diventati 7. Recentemente - grazie alla cooperazione della sezione olandese dell'IUCN - l'Organizzazione Mondiale che si occupa della conservazione della natura - la situazione sembra in netto miglioramento.
Inoltre il Parco - le cui acque fanno parte del grande bacino del Ciad - ha risentito negativamente della costruzione della Diga Maga, che ha ridotto notevolmente l'apporto idrico, generando una lenta distruzione delle piante acquatiche e di conseguenza la diminuzione degli animali, in particolare delle antilopi. Recentemente, nel 2002, è stato varato un progetto di reinondazione del bacino idrico presente nel parco al fine di ripristinare quanto più possibile l'habitat naturale. E' chiaro che tutta l'area risente dalla grave "patologia" derivante dell'inesorabile prosciugamento del Lago Ciad.
fonte: Images Photo Gallery
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