I castelli della Loira attraverso un paesaggio dolcissimo frequentato da moltissimi attenti visitatori di tutto il mondo.
Da un castello a un altro, attraverso un paesaggio dolcissimo, amato e frequentato da re, principesse e, oggi, da moltissimi attenti visitatori di tutto il mondo.
I castelli della Loira sono oltre 300 castelli situati nella Valle della Loira ed in valli trasversali, nel centro della Francia. I castelli sono stati costruiti a partire dal X secolo quando i sovrani di Francia, seguiti dalla nobiltà di corte, scelsero la valle per le loro dimore estive.
In virtù della presenza del gran numero di castelli la valle stessa è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La valle della Loira è un paesaggio benedetto dagli dei e dai re. Colline, vallate, foreste e vigne si susseguono e il clima è reputato per la sua dolcezza. La Loira, l'antica "via regia" che metteva in comunicazione il bcio di Parigi con le regioni della Francia sud-orientale è, con i suoi 1020 km, il più lungo fiume francese, ma solo i circa 150 km fra Blois e Angers sono diventati famosi come la valle dei re e dei castelli.
Tutto questo tratto, nel XVI secolo diventa un cantiere. Impera la moda del castello. I re di Francia e il loro seguito, nobili o no/chiamati dalla guerra in Italia, gloriosi vincitori nel 1515 e miseri sconfitti nel 1525, al loro ritorno non hanno più pensieri che per palazzi, decorazioni, giardini all'italiana. Quando Carlo Vili rientra nel 1496 da Napoli ad Amboise, è seguito da un corteo interminabile di carri. Porta con sé pittori e cesellatori, scultori, musicisti e perfino falegnami. La follia che prende l'aristocrazia francese è la passione per la costruzione.
È un periodo in cui l'oro scorre tra le dita, più abbondante che mai, e la valle della Loira fa da sfondo ai grandi divertimenti reali, le cacce, ai quali si assisteva con lo stesso fervore con cui oggi si assiste a una partita di calcio. I vecchi e nuovi castelli, incassati fra acque e foreste, sono per la maggior parte residenze di passaggio, luoghi di fastosi appuntamenti, capaci di ospitare, nelle lunghe fughe di stanze, centinaia di persone, che arrivavano senza complimenti e con disinvoltura.
Vedere Chambord e Blois e tutti gli altri significa vedere una lunga fila dì cavalieri e di dame che portano fino alle scalinate la selvaggina abbattuta, stuoli di caprioli e di cervi abbandonati ai cani o arrostiti nel monumentali camini. Le favorite del galante Francesco I, padrone di Chàteau Chambord, hanno la pelle bruciata: sono sempre per colline e vallate, in barca o a cavallo, a prendere il sole e la pioggia secondo il piacere dell'infaticabile sovrano. Siamo lontani dal tempo in cui la bellezza femminile diventa una bianca statuetta da interno.
La comparsa dell'artiglieria aveva fatto perdere ai castelli la funzione difensiva e nel Rinascimento, grazie all'interesse dei sovrani e dei signori per l'arte e alla generale fioritura artistica, si sviluppa un nuovo tipo d'edificio, che sostituisce o trasforma l'abituale castello-fortezza medievale con scopo difensiva-militare. Dalle colline, le dimore scendono a valle e si arricchiscono di splendidi giardini.Talvolta il nuovo tipo di castello è del tutto privo di fortificazioni.
Il secolo d'oro per questo cambiamento comincia nel 1418, anno in cui il delfino Carlo VII deve fuggire da Parigi, e finisce, annunciando il suo declino, nel 1528, quando Francesco I decide di stabilire di nuovo la residenza reale a Parigi.
• Chambord e Viltesavin.
È una dimora folle nelle sue proporzioni: con più di 400 stanze, 63 scaie, 32 appartamenti tutti uguali, ciascuno con 5 stanze, rappresenta una novità architettonica del tempo, li celebre salone elicoidale potrebbe essere stato suggerito da Leonardo da Vinci.
A pochi chilometri il Chàteau Villesavin, dimora privata dell'architetto di Chambord.
• Beauregard.
Su una collina lo Chàteau de Beauregard, dove si possono ammirare 363 splendidi ritratti di personaggi dell'epoca, tra cui 15 re di Francia.
• Blois.
• Chenonceaux.
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