Algeria occupata in gran parte da rocce e sabbia, stupisce con la sua vitalità e la sua straordinaria energia.

Algeria, lo stato più grande dell'Africa, occupato in gran parte da rocce e sabbia, stupisce con la sua vitalità e la sua straordinaria energia.

Il Sahara infatti, il deserto più vasto sulla Terra, è vivo ed è costantemente in mutazione: i paesaggi variano, il fascino della forza della natura che vive anche in territori così ostili incanta, l'energia che trasmettono natura e persone sono potenti.

Lo scopriremo nel Parco Nazionale Tassili n'Ajjer ("Altopiano dei Tuareg Kel Ajjer") che copre la maggiorparte dell'ononima catena montuosa, adagiata nel Sahara algerino per circa 500 km.

Al suo interno si trovano numerosi siti archeologici dell'epoca preistorica, testimoni di un passato vissuto da numerose popolazioni nomadi o seminomadi, quando il deserto ancora non esisteva.

Sono quindi presenti incisioni e pitture rupestri di notevole importanza, grazie alle quali il Parco è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed è considerato da chiunque l'abbia visitato uno splendido Museo a Cielo aperto. "Museo" ma anche una preziosa riserva naturale con una particolare vegetazione che si alterna a dune rosse, rosa, nere, gialle, vivaci oasi e rocce di forme inconsuete, panorami indimenticabili.

E il cielo di notte splende di stelle con tutta la sua forza, dopo che il sole saluta il deserto col suo spettacolo rosso di fuoco.

L’Algeria era già famosa fin dagli anni ’70 grazie al rally africano Parigi – Dakar e alla bellezza del suo deserto, ma fino ad anni recenti l’interesse dei viaggiatori era rivolto soprattutto al deserto libico.

La zona del Tadrart algerino è geograficamente la stessa dell’Akakus libico, tanto che in alcuni testi si trova la dicitura Tadrart –Akakus per denominare quell’area geografica divisa dalla frontiera politica tra i due paesi.

Nonostante la loro vicinanza e la somiglianza delle due zone, il Tadrart è l’Akakus elevato all’ennesima potenza: i colori della sabbia ne fanno un caleidoscopio difficilmente visibile altrove; decine e decine di siti di arte rupestre lo rendono un museo preistorico all’aria aperta con incisioni e pitture perfettamente conservate; i paesaggi cambiano come in una galleria di quadri… non ci si annoia mai!

Sebbene nell’immaginario comune il deserto sia composto da dune e palme, in realtà quello misto è sicuramente più affascinante lasciando che la fantasia giochi a nascondino tra i picchi di roccia erosa e le dune di sabbia.

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