Le foreste pluviali tropicali ospitano da sole circa una metà delle specie viventi animali e vegetali terrestri.
Le foreste pluviali tropicali si localizzano nella fascia equatoriale. Sono comuni in Asia, Australia, Africa, Sud America, America Centrale, Messico meridionale e in numerose isole del Pacifico.
Le foreste pluviali tropicali ospitano da sole circa una metà delle specie viventi animali e vegetali terrestri. Le foreste pluviali tropicali sono considerate "la più grande farmacia del pianeta" in quanto circa un quarto dei principi attivi impiegati in medicina deriva da vegetali.Le foreste pluviali tropicali hanno uno scarso sottobosco, in quanto la luce del sole difficilmente raggiunge il livello del suolo.
Questo rende più agevole il movimento in foresta per uomini e animali. Quando il tessuto forestale è interrotto, il suolo è rapidamente colonizzato da piante pioniere e da un fitto intreccio di liane e giovani alberi, denominato giungla.
Caratteristiche.
Le grandi foreste pluviali ospitano più specie o popolazioni di tutti gli altri biomi messi. Circa l’82% della biodiversità conosciuta è rilevabile nelle foreste tropicali. Le fronde degli alberi - si innalzano fino a 50 - 85 metri dal suolo della foresta. La materia organica cade al suolo e si decompone rapidamente a causa della temperatura e dell’umidità, in un rapido ciclo dei nutrienti.
Le foreste pluviali sono caratterizzate da abbondanti precipitazioni. Il suolo è quindi spesso povero di nutrienti dilavati dalle piogge torrenziali, mentre la rapida decomposizione della materia organica da parte dei batteri impedisce l’accumulo di strati di humus. L’alta concentrazione di ossidi di ferro e alluminio produce il caratteristico colore rosso del suolo. In aree di più recente formazione geologica, come nel caso di terreni di origine vulcanica, il suolo tropicale può risultare più fertile, così come nel caso della foresta inondata, in cui la piena annuale deposita un fertile strato di limo.
Le foreste tropicali sono soggette a un intensivo taglio e alla conseguente deforestazione, soprattutto nel ventesimo secolo, che ha visto la superficie delle foreste ridursi quasi della metà. La gran parte delle specie vegetali, di insetti, e di microorganismi ancora non sono stati scoperti e catalogati dagli scienziati.
Le foreste pluviali tropicali sono anche chiamate "i polmoni della terra," ma questa definizione non ha una reale base scientifica, in quanto le foreste sono considerate neutrali dal punto di vista dell’ossigeno. Alte latifoglie sempreverdi are sono le forme dominanti. Gli alberi più alti emergono dal manto forestale e ospitano tra i propri rami una ricca flora di epifite (orchidea, bromelia, mischio, lichene).
Il sottobosco in una foresta pluviale è limitato dalla carenza di luce, e consiste prevalentemente in piante, felci e giovani alberi in grado di vivere alla semi oscurità, oltre che dalle liane che catturano la luce arrampicandosi sugli alberi. Nella foresta decidua o semi-decidua, o dove è intervenuto un fattore di disturbo, il suolo è colonizzato da liane e piante pioniere a rapida crescita, e la dense vegetazione è chiamata giungla. La temperatura oscilla tra i 15 e i 50 °C e la piovosità dai 1.250 ai 6.600 mm annui. (fonte tratta da Wikipedia)
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