Google apre le porte dei data center dove vivono le memorie dell'umanità.
Non c'è mai riposo nel cuore pulsante di Internet: a qualunque ora del giorno e della notte infatti, i giganteschi server che conservano e proteggono la memoria dell'umanità vegliano sulle nostre esistenze digitali.
Illuminati da milioni di lucine blu, segnali di corretto funzionamento, i data center di Google sono rimasti blindatissimi fino a pochi giorni fa, quando l'azienda di Mountain View ha deciso di rivelare al mondo la loro tecnologica bellezza.
Sono tra i luoghi più protetti della Terra, accessibili per motivi di privacy e sicurezza solo a un numero ristretto di persone addette. E adesso, con un'operazione di comunicazione globale, com'è nello stile di Google, diventano virtualmente di dominio pubblico.
Oltre alla diffusione delle foto di Connie Zhou, che anche noi vi proponiamo, oltre alle dettagliate informazioni pubblicate sul sito Dove batte il cuore di Internet e al reportage autorizzato di Steven Levy, scrittore e giornalista già autore di Rivoluzione Google, l'azienda invita tutti a fare un tour Street View all'interno del center di Lenoir in North Carolina.
Basterà cliccare per avventurarsi corridoio dopo corridoio nei mitici data center.
Migliaia di metri quadri di superficie tappezzati da avanzatissime componenti informatiche, chilometri di tubi idrici per il raffreddamento e chilometri di cavi coloratissimi.
Come una stazione spaziale o un gigantesco labirinto multicolor, i data center sono razionalizzati al meglio per consentire la massima efficienza. In fondo è qui che vengono immagazzinati i dati che - più o meno volontariamente - abbiamo deciso di affidare alla rete e che hanno nel complesso un valore inestimabile.
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Illuminati da milioni di lucine blu, segnali di corretto funzionamento, i data center di Google sono rimasti blindatissimi fino a pochi giorni fa, quando l'azienda di Mountain View ha deciso di rivelare al mondo la loro tecnologica bellezza.
Sono tra i luoghi più protetti della Terra, accessibili per motivi di privacy e sicurezza solo a un numero ristretto di persone addette. E adesso, con un'operazione di comunicazione globale, com'è nello stile di Google, diventano virtualmente di dominio pubblico.
Oltre alla diffusione delle foto di Connie Zhou, che anche noi vi proponiamo, oltre alle dettagliate informazioni pubblicate sul sito Dove batte il cuore di Internet e al reportage autorizzato di Steven Levy, scrittore e giornalista già autore di Rivoluzione Google, l'azienda invita tutti a fare un tour Street View all'interno del center di Lenoir in North Carolina.
Basterà cliccare per avventurarsi corridoio dopo corridoio nei mitici data center.
Migliaia di metri quadri di superficie tappezzati da avanzatissime componenti informatiche, chilometri di tubi idrici per il raffreddamento e chilometri di cavi coloratissimi.
Come una stazione spaziale o un gigantesco labirinto multicolor, i data center sono razionalizzati al meglio per consentire la massima efficienza. In fondo è qui che vengono immagazzinati i dati che - più o meno volontariamente - abbiamo deciso di affidare alla rete e che hanno nel complesso un valore inestimabile.
A pensarla come una grande metafora i data center di Google - Council Bluffs in Iowa, Douglas County in Colorado, Hamina in Finlandia, Mayes County, Oklahoma, Lenoir nel Nord Carolina, Saint Ghislain, Belgio, The Dalles, Oregon - sono l'archhivio di tutto ciò che siamo e che facciamo. Compreso questo articolo che tra un secondo andrà online.
fonte: Images Photo Gallery
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