Misteri e meraviglie delle Grotte Vaticane.
Le Grotte Vaticane si estendono sotto una parte della navata centrale della Basilica di San Pietro in Vaticano, tre metri sotto l'attuale pavimento, dall'altare maggiore (il cosiddetto altare papale) sino a circa metà della navata; formano una vera e propria chiesa sotterranea che occupa lo spazio tra l'attuale pavimento della basilica e quello dell'antica basilica costantiniana del IV secolo.
Quelle che impropriamente sono chiamate "grotte" in realtà rappresentano l'intercapedine tra la vecchia basilica costantiniana e quella attuale: passeggiando nelle "grotte" si cammina così in quella che era la basilica fatta costruire dall'imperatore e durata fino al XVI secolo.
Questo è il motivo per cui le "grotte" non percorrono tutta la lunghezza della soprastante navata centrale dell'attuale basilica, ma arrivano solo fin dove arrivava la navata centrale della basilica costantiniana.
La pianta delle grotte vaticane, che si diramano in nicchie, corridoi e cappelle laterali, è quella di una chiesa a tre navate (le cosiddette grotte vecchie) con cappelle che ospitano le sepolture dei papi; l'abside semicircolare della chiesa, con cappelle e monumenti funebri, (le cosiddette grotte nuove) ha come centro ideale la cappella di San Pietro, alla quale corrisponde, sopra le grotte, l'altare papale e la cupola michelangiolesca, e, nella necropoli sotterranea, la tomba dell'Apostolo Pietro, il primo papa romano.
Le grotte vaticane costituiscono un complesso monumentale suggestivo per le tante memorie storiche. Oltre a custodire le tombe di numerosi pontefici, le grotte sono ricche di opere d'arte provenienti dall'antica basilica.
Tra le opere d'arte più importanti conservate nella grotte vaticane bisogna certo ricordare il monumento funebre di Papa Bonifacio VIII, di Arnolfo di Cambio.
Importante anche il monumento funebre del cardinale Berardo Eroli opera di Giovanni Dalmata e frammenti di affreschi attribuiti a Pietro Cavallini.
Il sarcofago di Giunio Basso, e la tomba in bronzo di Papa Sisto IV (realizzata da Antonio Pollaiolo nel 1493) sono conservati nella Camera del Tesoro di San Pietro (accesso sulla navata destra della Basilica sovrastante).
Quelle che impropriamente sono chiamate "grotte" in realtà rappresentano l'intercapedine tra la vecchia basilica costantiniana e quella attuale: passeggiando nelle "grotte" si cammina così in quella che era la basilica fatta costruire dall'imperatore e durata fino al XVI secolo.
Questo è il motivo per cui le "grotte" non percorrono tutta la lunghezza della soprastante navata centrale dell'attuale basilica, ma arrivano solo fin dove arrivava la navata centrale della basilica costantiniana.
La pianta delle grotte vaticane, che si diramano in nicchie, corridoi e cappelle laterali, è quella di una chiesa a tre navate (le cosiddette grotte vecchie) con cappelle che ospitano le sepolture dei papi; l'abside semicircolare della chiesa, con cappelle e monumenti funebri, (le cosiddette grotte nuove) ha come centro ideale la cappella di San Pietro, alla quale corrisponde, sopra le grotte, l'altare papale e la cupola michelangiolesca, e, nella necropoli sotterranea, la tomba dell'Apostolo Pietro, il primo papa romano.
Le grotte vaticane costituiscono un complesso monumentale suggestivo per le tante memorie storiche. Oltre a custodire le tombe di numerosi pontefici, le grotte sono ricche di opere d'arte provenienti dall'antica basilica.
Tra le opere d'arte più importanti conservate nella grotte vaticane bisogna certo ricordare il monumento funebre di Papa Bonifacio VIII, di Arnolfo di Cambio.
Importante anche il monumento funebre del cardinale Berardo Eroli opera di Giovanni Dalmata e frammenti di affreschi attribuiti a Pietro Cavallini.
Il sarcofago di Giunio Basso, e la tomba in bronzo di Papa Sisto IV (realizzata da Antonio Pollaiolo nel 1493) sono conservati nella Camera del Tesoro di San Pietro (accesso sulla navata destra della Basilica sovrastante).
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