Un viaggio alla scoperta della natura, la storia, la cultura e le tradizioni dell’Afghanistan.
Si può facilmente supporre che prima del 2001 ben pochi italiani conoscessero qualcosa di più dell’Afghanistan oltre il nome; un’idea – molto vaga – della sua collocazione geografica e dei confini territoriali, qualche ricordo di un’invasione sovietica (chi per età poteva rammentarla) e immagini di figure femminili rinchiuse in un burqa, un fitto reticolato di stoffa come finestra sul mondo. Si può altrettanto facilmente supporre che oggi gli italiani ne sappiano appena poco di più, nonostante i quasi dieci anni di guerra trascorsi, e che le scarse informazioni comprendano gli aspetti peggiori: talebani, mederse, kamikaze, signori della guerra, coltivazione di oppio e traffico di droga, sharia, ancora burqa. Poco male, si potrebbe cinicamente concludere: meno si conosce il ‘nemico’ e meglio è. Può in tal modo continuare a essere ‘l’altro’, il diverso, il barbaro a cui portare democrazia, diritti umani e cultura. Cofanetto V, dal tesoro di begram, avorio, I sec Uno dei tesori più straor...